Dentro al primo de li borghi/vive un'anima saccente
tutta assorta nel narrare/di nessuno, e anche di niente.
Nel secondo de li borghi/con la massima creanza
ci sta un altro che si impegna/a far nulla, e con costanza.
Vive dentro al terzo borgo/uno che non si sa dare
nè una forma, nè un aspetto/continuando sì a cambiare.
Sta nel borgo quarto in strada/un ometto poco pio
adirato con il niente/che bestemmia spesso Iddio.
Per il quinto un'eccezione/sta nel borgo una donnina
che si guarda, che si specchia/dalla sera alla mattina.
E', nel sesto, affaccendato/il residente che lì vive
ma non vede e non capisce/che è la vita sua che scrive.
Giù, nel settimo, in cantina/de lo borgo c'è un ometto
che continua già da molto/coi suoi sogni a far cassetto.
Ci sta un altro che contratta/là nel borgo numero otto
grida, chiama, vende e dice/tutto e tutti, che casotto.
E nel nono ci sta il cuore/d'uno che si sente divo
ma di donne neanche l'ombra/chè lui è scemo e un pò anche schivo.
Dentro al decimo dei borghi/ci sta uno, veste strano
ma che ride, e se ne fotte/di chi scuote testa e mano.
C'è un meccanico nel prossimo/undicesimo pe'l conto
ama macchine e motori/consigliare?, è sempre pronto.
Il dodicesimo, che strano/sembra essere vacante
c'è silenzio, il che è anormale/non si trova l'abitante.
Sta nell'ultimo dei borghi/il furfante, è in società
con sè stesso, e pensa, e sogna/al domani che verrà.
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