In Alto I Cuori - Pt. 1


Come ti chiami tu?, dice il bambino di dimensioni molto piccole col naso chiuso.
Vanni, fa il bambino di dimensioni normali. E tu?, chiede di rimando, sedendosi sulla rete del lettino di ferro battuto bianco, visto che il materasso è arrotolato dall'altro lato.
Tassini.
E che nome è Tassini? Non è un nome, Tassini, dice il secondo bambino.
Tassini, fa quello, è il nome della mia mamma, che si chiama Giada.
Ma il nome?, chiede l'altro.
Il nome è Giulio, ma mi piace il mio cognome. E tu come ti chiami di cognome?, chiede il piccolo.
Mi chiamo Vanni e basta, risponde Vanni, cambiando posizione sul lettino di ferro, che al momento è molto scomodo e gli sta segando un fianco.
Dopo aver finalmente trovato una posizione più comoda, fa: E poi io non lo so come si chiama di cognome mia mamma, perchè io non lo so chi è, mia mamma, ma l'altro bambino molto piccolo col naso chiuso, Giulio, non lo sente più, perché una suora è venuta e lo ha portato via, forse per fare il bagno.
Così Vanni rimane a guardare fuori dalla finestra, seduto un po' più comodo sul lettino, finchè dopo un po' non arriva una suora che odora di naftalina e lo porta da qualche parte, anche a lui.

Monogatari 1.

Cerca di capire perché è solo nel parcheggio eppure sente dei rumorini. Gli è venuta la voglia di capire da dove vengano quei cazzi di rumorini. Sono tubi che si allargano, gocce che cadono, cose che strisciano.

Nel parcheggio c’è poi una sensazione di vuoto, anche se ci sono le macchine, e di afa umida, anche se è Dicembre. E buio, anche se ci sono i neon. I neon, dalla loro, non aiutano, tendono a essere un po’ cupi, come del resto i rumorini, la sensazione di vuoto, l'afa umida; come tutto il parcheggio, in definitiva.

Sta vicino al furgone, e con una sigaretta in mano; guarda la sigaretta, indeciso se accenderla o no, indeciso se sperare in un ritardo oppure sperare in una veloce apparizione del collega. Nel furgone, ha le chiavi l’altro, non si può entrare, si è chiusi fuori.

Guarda la sponda di cemento del piano, indeciso se andare verso lì o rimanere qui. Indeciso sul da farsi, ma più che altro annoiato. Scontroso e annoiato. Indeciso se prendere una decisione, annoiato dal fatto di dover decidere. Parte la coda dell’occhio verso la sponda, parte l’idea, parte il cervello e quasi parte il comando, c’è da togliere il freno a mano.

Ma invece c'è solo la frizione del cervello che slitta, e lui rimane fermo, avvolto da spire rosa e arancio, le calde e tenere e soffici spire dell'indecisione.

Gli è venuta voglia di pisciare, ma non per davvero, ha pisciato circa mezz'ora fa, e si ricorda, e infatti la voglia di pisciare gli passa quasi subito, razionalmente.

Allora guarda la sigaretta, indeciso se accenderla o no. Guarda la sponda di cemento. Guarda la mano, la infila in tasca, c’è l’accendino di plastica rossa, non vede l'accendino e non vede il colore della plastica della quale l'accendino è parzialmente composto, ma sa che c’è. Sa che è rosso, perché si ricorda di averlo comprato di plastica rossa, insieme alle sigarette, prima. Guarda la porta, un decimo di secondo prima che i rumori di gocce e cose che strisciano e tubi che si allargano smettano di allargarsi e strisciare e gocciare.

Smettono, i rumori, e si sente solo un rumore più forte e inciso dietro alla porta di metallo pitturata in modo da sembrare il muro. Come di una persona che vuole aprire quella porta di metallo. Ma nessuno la apre, perché da dentro i rumori sono stati improvvisamente cancellati (quelli che timidamente si erano riaffacciati) da un acuto trillo di un cellulare vecchio, di quelli col trillo acuto, e vecchio.

TRRRRRRR. TRRRRRRR. TRRRRRRR. TRRRRRRR. TRRRRRRR.

Poi da dentro si sente un tonfo, e il trillo acuto aumenta di intensità, e qualcuno che dice: bls? Poi silenzio, e poi cose indistinte: blslsvllsvlssssssblsvlsblsv?

Gli è venuta di nuovo la voglia di accendere la sigaretta, proprio ora, come se fosse una corsa contro il tempo; allora si accende la sigaretta con l’accendino, estratto dalla tasca. La sigaretta è bianca col filtro giallo, ma sembra lilla col filtro beige, alla luce di questo neon. L’accendino sembra anche quello lilla, perchè è bianco, e non rosso come si pensava, e alla luce del neon però è lilla, come la parte bianca della sigaretta.
La fiamma è sempre blu e gialla.

Si sente, da dietro alla porta di metallo, blbsvblsvslvb. Poi, silenzio, quindi evidentemente, fine comunicazione. La porta di metallo verniciata di muro viene armeggiata di nuovo, clong, si sente, è il suono del maniglione antipanico, per aprire e uscire fuori. Fuori nel parcheggio, cioè.
La prima boccata della sigaretta, intanto, risulta sempre la migliore, e da piccoli si faceva a gara per accendere la sigaretta. Anche la seconda non è male, però.

Cerca di capire perché si senta come un rumore di mare ora. Non è il mare. È impossibile, nel parcheggio.

Quello ha aperto la porta ed è uscito, è basso e con una pancia tonda e prominente, porta la tuta blu con la zip aperta fino alla vita come se fosse un idraulico in pausa pranzo, porta anche dei baffi in maniera casuale, sembrano infatti attaccati con la colla, anzi, attaccati male con la colla, è una faccia che non si addice ai baffi, sembrano baffi di scena.
Quello si avvicina al furgone con una borsa di tela scura e una camminata da un attore famoso che ora non gli viene in mente che attore è, ma sempre da attore famoso generico. Magari un certo attore famoso un pò sporcato con altre camminate di altri attori famosi.

Quello dice, ciao, tu sei. E dice sei lasciando in sospeso la frase come dire, riempi i puntini.

Gli è venuta la voglia di dire, ma chi sei te. Gli è venuta la voglia di dire, dammi le chiavi, invece dice il suo nome. Quello dice il suo, e si guardano. Lui dice hai le chiavi. Quello annuisce con la testa, senza dire nulla, proprio come quell’attore.

Quello apre lo sportello del guidatore, sale, ma non si sente un clack forte, ma uno debole, che risuona nel parcheggio deserto lo stesso, ma è un clack morbido, troppo silenzioso per essere la chiusura centralizzata, dove il clack è molto più potente e si aprono tutte le porte insieme, se ne è aperta solo una, lui si avvicina alla portiera del passeggero, la sua, e infatti tocca la maniglia di plastica, che è fredda ma non fredda come potrebbe essere la lamiera del veicolo, tira la maniglia di plastica, è chiuso.
Quello si sporge da dentro, e alza la sicura, che non è un pernetto come le macchine di una volta, ma sta nello sportello interno, lui non vede il movimento che ci vuole per aprire lo sportello, ma lo apre.

Lui apre lo sportello, e guarda quello, che si sistema sul sedile del guidatore, dopo che si era sdraiato per aprire la sicura dalla sua parte, visto che il mezzo non ha la chiusura centralizzata. Non si aspettava certamente il telecomando blip e apri, ma almeno la chiusura centralizzata meccanica con la chiave, quella si.
Prende la sigaretta tra police e indice, da una rapida tirata come se la volesse mangiare, invece che fumare, con avidità, insomma. Poi entra, la butta per terra, la sigaretta ancora mezza intera colpisce il suolo di cemento del parcheggio e da un ultimo, inutile sprazzo di vita, poi rotola via.
Lui si pente di non essere rimasto a terra per spegnere il mozzicone con la punta della scarpa.
Fa una mossa come per uscire, per spegnere la mezza sigaretta che ha finito di rotolare e fuma solitaria, poi rimane come a mezz'aria, avvolto da spire rosa e arancio, le calde e tenere e soffici spire dell'indecisione.

Quello dice: andiamo?

Lui esce dalle spire rosa e arancio, le calde e tenere e soffici spire dell'indecisione, si siede composto, raggiunge lo sportello del furgone, lo chiude. Lui dice, andiamo, si.

Poi pensa che se guidasse lui, almeno salirebbe con le ruote sulla mezza sigaretta, finendola di una fine pietosa.

Inoltre aggiunge, un po’ soprappensiero, come un appunto di un diario mentale, cazzo, ma proprio ora che mi ero acceso la sigaretta.

In Svizzera

In Svizzera ci sono quattro cinque lingue, ma nessuna di queste è lo svizzero.

Ce n'hanno anche una che è il ladino che si parla solo da loro, ma non è lo svizzero, che poi a ben pensarci lo parlano anche in Alto Adige e pure in certe zone del Trentino e dell'Alto Veneto, riconosciuti minoranza linguistica.

Comunque, il punto non è questo. Il punto è, che è una vergogna.
Con tutti quei soldi, ve la potevate comprare, una lingua.

Saggio brevissimo in forma di dialogo tra i filosofi Freud e Jung sull'astruso concetto di una vita dopo la morte al proprio funerale.

Atto unico

Su due sedie di legno poste una di fronte all'altra sono seduti Freud e Jung. Freud fa volteggiare nell'aere a intervalli regolari una moneta da mezzo dollaro d'argento del 1879,mentre Jung calza delle scarpe numero 73 e tiene in mano una pipa dalla quale esce un fiore di campo di plastica arancione. Jung parla con la voce di Stanlio.

Freud: (starnutisce)
Jung:
Gesundheit.
Freud:
Dankeschön.
Jung: sai, ci sono momenti nella vita di un filosofo, e tu mi puoi capire, che uno si chiede, come sarebbe se ci fossi, che cosa succederebbe se vi potessi presenziare, a quei momenti.
Jung: m.
Freud: C'è questo momento in particolare che mi stavo chiedendo: se in effetti ci fossi, che cosa vedrei?, e mi rendo conto che è un momento al quale vorrei presenziare.
Freud: ci sono momenti che se ti impegni, ce la puoi fare, a presenziare.
Jung: si, però c'è questo momento al quale, anche volendo, non si potrebbe presenziare. C'è in effetti questo particolare momento, il cer
imoniale della mia dipartita dal mondo terreno, al quale non presenzierò mai, io, mentre gli altri, magari, come un ischerzo del destino crudele e cinico, si.
Freud: il che evidentemente ti fa rabbia.
Jung: non totalmente.
Freud: no?
Jung: no. Perché, in fondo, spero che a questo momento presenzino meno persone possibile, per l'impossibilità fisica di partecipare
in quanto naturalmente estinte, passate cioè a miglior vita, se miglior si può definire; cioè, morte.
Freud: a meno che non si possa presenziare sotto forma di ectoplasma.
Jung: grazie al cazzo, così allora potrei presenziare anche io.
Freud: ah, beh si.
Jung: ...
Freud: comunque secondo me sei anale.

Jung: ...
Freud: ...
Jung: che ragazzino che sei. Sempre ad attaccarti a queste cose che.
Freud: ...
Jung: ...
Freud: anale, guarda. Sono sincero.

della Vita e della Morte

o di come nessun altro paese al mondo dia tanta importanza alla poesia come la Russia

una famosa telefonata

Stalin chiede a Pasternak
ma questo Mandel'stam è davvero un maestro
Pasternak risponde a Stalin non è di questo che si tratta
Stalin chiede a Pasternak e allora di cosa si tratta
Pasternak risponde a Stalin dovremmo incontrarci e parlarne
Stalin chiede a Pasternak di che cosa dovremmo parlare
Pasternak ribatte a Stalin della vita e della morte

e a questo punto Stalin chiude la conversazione

FINE

Critica svogliata alla Critica della Ragion Pratica.

Due Atti Secchi ma uniti come uno solo Atto.
Inizio Primo Atto.


Leopardi è seduto su una panchina. Sta strappando delle striscioline di carta da un antico tomo del XIII secolo, e intanto piange. Kant intanto spiega la sua teoria mentre fa volare un aquilone grigio nel cielo, correndo.


Kant: ...e quindi il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me.
Leopardi: io non mi fido.
Kant: di?
Leopardi: di nessuno. Neanche di me.
Kant: ma la legge morale è dentro di te, testa di cazzo! Io la vedo davanti a me e le connetto immediatamente con la coscienza della mia esistenza!
Leopardi: ma se è dentro di te, come fai a vederla?
Kant: ma vederla si fa per dire, su...
Leopardi: (sospira)
Kant: ...
Leopardi: ...
Kant: che palle che sei.

Fine primo Atto/Inizio secondo Atto.

Kant fa atterrare l'aquilone, si siede sulla panchina accanto a Leopardi e sospira sconsolato. Strappa di mano il libro a Leopardi, che, triste, prova a mugugnare un pò, disapprovando. Poi smette. I due stanno un pò seduti in sienzio.

Leopardi: e poi ho paura del cielo, di notte.
Kant: per l'infinito?
Leopardi: no, per il buio.
Kant: non mi dirai che hai paura del buio, eh?
Leopardi: no, del buio no.
Kant: ...
Leopardi: ...
Kant: e quindi di che?
Leopardi: di che che?
Kant: di che hai paura?
Leopardi: delle cose nel buio.
Kant: e che sarebbero, queste cose nel buio?
Leopardi: più che "che sono", "chi sono".
Kant: E chi sono?
Leopardi: ...
Kant: beh?
Leopardi: sono gli ufo.
Kant: ...
Leopardi: ...
Kant: ...
Leopardi: ...
Kant: i che?
Leopardi: ...
Kant: I CHE?
Leopardi: niente, una cosa mia.

cazzo

eh l'ho detto ormai

Escatologia della Madonna.

Si svolge ollain.

- ma per dire, ma Maria, come faceva a sapere di Dio ecc?
- Maria infatti non lo sapeva, perchè Maria siccome che è donna e quindi umana, allora non poteva di certo capire e comprendere i piani che Iddio aveva in testa, ma magari li comprendeva.
- e come li comprendeva i piani dell'Iddio, se era umana?
- si ma era la madre del Jesù, quando l'ha sganciato un pò di santità si vede che è rimasta dentro.
- tipo placenta.
- o liquido amniotico, tipo.
- ah.
- e poi, con strumenti che poi quando è stata assunta in cielo poi qualcuno dopo le aveva dato, si è avvicinata alla comprensione.
- del tipo?
- del tipo che glieli aveva dati Dio.
- no, del tipo che strumenti?
- boh che ne so, io non sono stato mica ancora assunto al cielo.
- ...
- ...
- ...
- ma tipo metti, che ne so, delle squadrette, dei Fabriano F4, un compasso, delle matite colorate.
- m. Le hanno forse fatto un disegno.
- beh non ne sono sicuro.
- in effetti...
- ...
- ...
- va beh, ma così lei ha tipo capito delle cose, o meglio, ci si è avvicinata, le ha viste.
- eh, ma magari qualche cosa anche già vedendola ha capito.
- beh si, alcune cose poi sono più facili poi alcune molto difficili, quindi a seconda del soggetto.
- tipo la storia della trinità.
- si, ecco, buon esempio. Quella si capisce bene al volo. almeno una parte.
- cioè?
- beh del padre e del figlio è tosta, ma lo spirito santo è 'na colomba.
- cazzo dici? è spirito, santo, ma è spirito.
- ...
- aho, alcohol. Tipo vodka.
- eh ma qui ti sbagli. E' colomboidale.
- ma si chiama spirito santo!
- allora, prendiamo un semplice sillogismo assoluto Aristotelico.
- prendiamolo.
- ok, una volta preso, lo spirito è alcohol.
- giusto.
- e l'alcohol è volatile, giusto?
- quando evapora.
- esatto. Quando evapora, che è il fine ultimo, cioè è l'ultima cosa che fa, evapora ed è volatile.
- si.
- quindi, lo spirito possiamo dire che in fondo è volatile.
- quando evapora.
- certo, ma in fondo chi getta luce sullo spirito? Chi è al luce?
- il duce?
- no, di più.
- l'Enel?
- di più, la luce assoluta.
- il sole.
- ecco, e chi è il sole?
- un astro.
- si, ma in questo caso, la luce, il sole, ecc.
- ah, sempre Dio.
- ok, quindi Dio è il sole, e gettando la sua luce sull'alcohol, quello evapora.
- cioè lo spirito.
- esatto.
- quindi, il fine escatologico dell'alcohol è evaporare alla luce di Dio.
- ...
- ...
- ...
- devi dire si.
- ah ok. Si.
- ok. Quindi, ora, chi è il volatile più puro di tutti?
- non saprei.
- uno bianco, uno che rappresenta un casino di cose, tipo la pace, ste cose qui.
- ah, la colomba.
- quindi l'alcool che è spirito, se è santo, il volatile santo è la colomba, che è spirito, che è la colomba, perchè è volatile.
- non ho capito.
- alcohol, spirito; spirito, volatile; volatile, colomba. E la colomba è santa.
- mmm diciamo di si.
- devi essere più convinto.
- ok, si.
- quindi, spirito santo è la colomba, cioè un volatile santo.
- ah. Si.
- ecco, vis
to che la Madona ci poteva arrivare da sola?
- beh...
- ebbè, se
c'è arrivato Aristotele nel 350 avanti Cristo, che sarà stato il 370 avanti Madonna...
- eh ma Aristotele aveva studiato però.
- beh ma la Madonna era eletta.
- ok, hai vinto te.
- lo so.

FIN.

I want her because of reasons.

Io di solito non è che prenda queste decisioni alla leggera e che non calcoli quali sono i rischi e insomma le cose che uno rischia prendendo decisioni alla leggera, so che sembra che questa cosa sia una ripetizione ma del resto se siete limitati allora io poi dopo che ci posso fare? Imparate a leggere tra le righe.
Comunque ho deciso che voglio Anne Hathaway.
Portatemela.
Ora.

Caro Sole24Ore

Caro Sole24Ore,

Vi inviamo per l'ennesima volta il contratto di partner per Impresa24.
In attesa di un vostro riscontro Vi inviamo i nostri piu' cordiali saluti e anche i nostri più cordiali li mortacci vostri.
Prego voler inoltre comunicare l'avvenuta ricezione.

Studio 24 s.r.l.

La WWII

Allora, cara amica

nazismo è come dire nazional-socialismo, che in pratica è come della gente che prima credeva dai, si, siamo i socialisti ma tra di noi che siamo tutti amici in Germania tutti crucchi quindi socialisti nella nazione che insomma siamo anche nazionalisti ma poi arriva il pittore che va dai socialisti della nazione tedesca e dice
cari amici della nazione socialista tedesca
qui io vedo che ci sono i polacchi che sono un pò scemi, secondo me noi siamo anche più belli e biondi di loro come i nostri padri molto belli molto biondi quindi secondo me cari amici nazionalisti della socialissima Germania, invadiamo, e tutti i nazional socialisti dicono, si ok, dai
e vanno
e invadono e i polacchi che del resto non se l'aspettavano e allora i polacchi vedendo l'invasione dicono Ah, e niente, provano a fare una telefonata in Bulgaria per vedere se anche loro magari li stanno messi uguale ma il telefono dice, Vodafone, siamo spiacenti ma l'utente che siete voi vi stanno invadendo quindi noi non siamo sicuri di poter garantire il servizio, sapete com'è, e i polacchi sempre dicono Ah, e niente, alla fine vengono invasi in 21 giorni e se solo avessero resistito altri 8 giorni magari alla moglie del pittore gli veniva il ciclo e il pittore magari ci ripensava e che ne sai, ci ripensava magari e tornava indietro
ma
niente, invasi. Poi il pittore dice, aho ma scusate eh?, lo dice ai suoi amici germanici sociali della Nazione, dice noi che siamo biondi e belli a parte io che sono nano e moro ma vabbè lasciate perdere me che sono solo un lider maximo spirituale non guardate il fisico comunque dicevo, mai fatto caso mai visto quanto sono brutti e nasoni (e ricchi) questi ebrei?, io direi, invadiamo pure loro, no?, Ma signore, dice a quel punto uno dei nazionalisti germanici molto sociali, non possiamo invaderli, sono da per tutto, che invadiamo, tutto? e lui il pittore pensa ah, un bel problema minchia, e allora chiede ad un suo amico un certo chirurgo molto bravo se era vero che questi ebrei erano fisicamente ininvadibili e difatti il chirurgo molto bravo e molto sociale di questa Germania Nazione sociale lui dice ebbè in effetti si, e il nano moro pittore lider maximo dei nazionalisti della socialissima nazione teutonica fa
ah
ma ad un certo punto ha un'idea e dice ho avuto un'idea!, e l'idea è che se loro sono tutti in giro mandategli lettere cose così e raccoglieteli in un posto che poi li invadiamo, fa la prova con le AS e funziona, e allora parte questo procedimento e poi dice ah mi raccomando per sicurezza metteteli vicino, tipo a Colonia o similia, e poi così li invadiamo con più facilità e allora cominciano a raccoglierli, e però in Europa cominciano a finire gioiellieri banchieri ecc e gli altri stati dicono ah cazzo dovevo fare un deposito ma non c'è più il bancario, e dovevo anche comprare un diamante a mia moglie ma non c'è il gioielliere e insomma così, e dicono, gli altri stati, se loro invadono come gli pare a loro allora scusa eh?, ma invadiamo pure noi no?, e liberiamo i banchieri che tra un pò mi danno la tredicesima e liberiamo i gioiellieri che con quei soldi della tredicesima devo prendere i soldi per comprare un diamante a mia moglie e niente, si incazzano tutti, ma proprio tutti eh, pure gli americani che non gli hanno rubato nè un banchiere nè un gioielliere ma comunque pensano magari mentre liberiamo questi banchieri questi gioiellieri europei magari un pò di soldi o gioielli ce li sganciano per ricompensa o comunque ce li facciamo dare, e in quel mentre i giapponesi che non avevano banche nè gioiellerie non ci capiscono molto del panorama che c'è in europa e dicono
mmm
sono interdetti si interrogano tra di loro e dicono qui è una cosa mondiale e quindi noi con chi stiamo con chi schieriamo? e l'imperatore che è uno che di solito ci capisce allora dice, io non lo so proprio eh?, e non si capisce niente, e chiede, ma le dichiarazioni di guerra almeno quelle, se le scrivono in kangi per caso questi? No signore, risponde uno dei giapponesi, con le lettere latine, se le scrivono, ah cazzo, dice allora l'imperatore, e allora non capendo che si dicono almeno schieriamoci col nano moro che un pò sembra uno di noi, e niente, si schierano, e però poi dopo poco gli altri stati alleati e persino i poveri polacchi che dall'inizio sono stati invasi però non hanno nè banchieri importanti nè gioiellieri iperricchi e allora dopo dicono ah, a noi no ma agli ebrei subito eh, brutti bastardi?, tutti insomma si rendono conto che i giapponesi si sono schierati perchè gli fracassano le barche agli americani che erano i più vicini, così, dicono loro i nipponici, almeno non vengono in nave da noi che per cielo magari li vediamo in nave no, ma gli americani dicono, o smettete subito di fare l'alleanza o cazzo giuro su dio che vi lanciamo la bomba, e loro dicono ok scusate, non avevamo capito bene che succedeva, e poi pensano, va beh è una bomba in fin dei conti mica sarà la fine del mondo, e prendono tempo con domande tipo ma siete sicuri che ce la lanciate?, e di quanti megatoni? e loro gli americani pensano ah cercate di prendere tempo eh?, ah ok, allora si consultano e dicono, gliela sganciamo?, e decidono di si e dicono all'imperatore si si, guarda bene eh?, e niente, gliela lanciano, e l'imperatore dice
cazzo, bastava che me lo dicevate che mi fidavo eh?
e insomma a furia di bombe vincono gli stati alleati e la Polonia dice fammi provare a fare una telefonata e infatti il telefono dice Vodafone il numero da lei selezionato ora lo può anche selezionare tanto siete liberi dall'invasione della socialissima Nazione teutonica e dicono, i polacchi, Ah, meno male, e chiamano anche i bulgari per diglierlo anche se i bulgari gliene frega poco ma vabbè, e niente, la Germania poi la ricostruiscono con i soldi dei banchieri che però glieli hanno affidati agli americani,per sicurezza che non si sa mai, e il pittore che era tipo scappato dentro un bunker con la sua ragazza Eva Braun come i depilatori, il pittore fa il vago e diventa uno dei Monty Python, o forse muore. Capito? Ok, bene.

Inutile titolare.

Potrai perdonarmi, se lascio a te
il pianto
se non sembro capace di stare al tuo fianco
in questa mia vita di cui conosco i sapori
le gioie
finite
e piuttosto
i dolori.
Mi cruccio e mi affanno;
Viltà mi divide
Verità mi biasima,
e Virtù mi deride
spartendosi ore strappate dal vivo
di giorni che viaggiano, ma senza
un arrivo.
A te,
che mi guardi mortalmente ferita
sorridi sprezzante, e ti torci le dita,
e piangi in silenzio, che l'orgoglio intaccato
non potrà mai competere
col tuo cuore tagliato,
per gli attimi intensi che ci han dato emozione,
per quelle risate,
e per quella passione,
lascio il disegno di quel che sei stata
e l'idea dell'impegno con il quale t'ho
amata
e lascio il ricordo di quello che ero
nè degno, nè grande, nè giusto,
nè fiero.
Ora basta,
mi dici,
con questo trambusto
e sorridi un sorriso che fu mai meno giusto
un sorriso che un tempo sapevo sereno
un sorriso passato
sopra al quale mi areno
ed ecco tu, stanca, non vuoi avere più niente
da dire e da fare con questo serpente
me ne vado,
mi dici,
dalla tua non vita
ma io resto...
è il mio inverno
e non è
finita.
Rimango a guardare le ceneri spente
e continuo a pensare al dolore che niente
vorrà mai placare, per cui
con dolcezza
ti guardo e ti bacio, e poi una carezza,
e ti indico io la strada migliore
per uscire dal
buio
ch’è dentro al mio
cuore.

Tre di mattina del 12 gennaio 2005

La conversazione si svolge all'ora che vedete ed è Mercury Messenger Certified.

[02:59:12]
XXXX says: mi piaci come il burro d'arachidi

[02:59:51]
Mambo says: poco alla volta che se no stucca?

[03:00:32]
XXXX says: no, che sai che è una cosa terribile ma ogni tanto devi mangiarlo

[03:00:37]
XXXX says: non c'è via di scampo

[03:00:48]
Mambo says: aaaaahhhh

[03:01:16]
Mambo says: ma è terribile per la salute

[03:01:39]
XXXX: ma tanto buono

[03:02:23]
XXXX says: inoltre le noccioline fanno anche bene in fondo, se assunte moderatamente

[03:03:54]
Mambo
says: cazzo sta cosa ti prego me la devi far srivere sul blog ti pregoooo

[03:09:16]

Mambo says: quindi io sono da prendere in piccole dosi

[03:12:16]
XXXX says: no, con cognizione di causa

[03:12:40]
XXXX says: cosa dicono le tue donne, scusa ma sono curiosa

[03:13:17]
Mambo says: che sono uno stronzo che non si prende le sue responsabilità e che scappa e che non cresce e che non sa che vuole e che è dispersivo

[03:13:36]
Mambo says: e che sono dolce e romantico (raramente)

[03:13:53]
XXXX says: ah ha

[03:14:24]
XXXX says: inesatto in effetti

[03:15:19]
Mambo says: inesatto che? inesatto un cazzo

[03:15:33]
XXXX says: e perché fai così?

[03:16:05]
Mambo says: perchè i salmoni nuotano controcorrente?

[03:16:13]
Mambo says: perchè il sole sorge a est?

[03:16:19]
Mambo says: perchè il cielo è blu?

[03:16:25]
Mambo says: ci sono ragioni scientifiche

[03:17:05]
XXXX says: ci sono ragioni storiche geografiche sociopolitiche

[03:17:30]
XXXX says: ti prego sei un coglione

[03:17:39]
XXXX says: adorabile, anche se coglione

[03:18:19]
Mambo says: ok sorry, è tardi però

I Borghi.

Dentro al primo de li borghi/vive un'anima saccente
tutta assorta nel narrare/di nessuno, e anche di niente.

Nel secondo de li borghi/con la massima creanza
ci sta un altro che si impegna/a far nulla, e con costanza.

Vive dentro al terzo borgo/uno che non si sa dare
nè una forma, nè un aspetto/continuando sì a cambiare.

Sta nel borgo quarto in strada/un ometto poco pio
adirato con il niente/che bestemmia spesso Iddio.

Per il quinto un'eccezione/sta nel borgo una donnina
che si guarda, che si specchia/dalla sera alla mattina.

E', nel sesto, affaccendato/il residente che lì vive
ma non vede e non capisce/che è la vita sua che scrive.

Giù, nel settimo, in cantina/de lo borgo c'è un ometto
che continua già da molto/coi suoi sogni a far cassetto.

Ci sta un altro che contratta/là nel borgo numero otto
grida, chiama, vende e dice/tutto e tutti, che casotto.

E nel nono ci sta il cuore/d'uno che si sente divo
ma di donne neanche l'ombra/chè lui è scemo e un pò anche schivo.

Dentro al decimo dei borghi/ci sta uno, veste strano
ma che ride, e se ne fotte/di chi scuote testa e mano.

C'è un meccanico nel prossimo/undicesimo pe'l conto
ama macchine e motori/consigliare?, è sempre pronto.

Il dodicesimo, che strano/sembra essere vacante
c'è silenzio, il che è anormale/non si trova l'abitante.

Sta nell'ultimo dei borghi/il furfante, è in società
con sè stesso, e pensa, e sogna/al domani che verrà.

Le Dream.

Aula di tribunale, INT., GIORNO.

Caldo pazzesco, odore di pesce marcio e violette dell'altroieri.

---§---

Cooozza Aneurismica:
Chi sucò la famosa Ostrica Martenisia? Siamo tutti qui che ce lo chiediamo, quindi mentre voi ve lo chiedete tra di voi, io rispondo con un raginamento logico e costante e anche abbastanza fatto bene con tutte le sue cose al suo posto eccetera, e vi dico chi è stato, ma prima, che entri La Giuria!

Voce di Ok il Prezzo è giusto:
Il prezzo è giusto peeeeeeer... La Giuriaaaaaaaaaa!
(ta ta ta ta tatta tatta tà.)

Cooozza Aneurismica:
Bene, l'Ostrica Martenisia è stata sucata e va bene, ma almeno ditelo, era l'ultima! E comunque ora sono chezzi vostri. Ho ragionato a fondo, in lungo e in largo, in sbarco, in tanto, il mambo, in samba e in fox trot, Fox Mulder e Fox Crime, e appunto in Fox Crime e nel Santo Grissom ho trovato la risposta.Ed è così, signori de "La Giuria", che io so.

La Giuria: (incredula e ammirata)
Uuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!

Cooozza Aneurismica:
Certo, potrebbe essere stato uno dei tre Già Sette Fratelli Donovan, di cui ricordiamo la morte prematura di Michaelangelo, Maik, Michele e Mico. Mike Donovan, ad esempio...

(un ululato si alza da dietro alle sbarre, dal posto nel quale è seduto Mike Donovan)

Mike Donovan:
Ma iu nun sinnu statu pir l'amuri di lu cuori di Christinu miu beddru!!

Cooozza Aneurismica:
...Certo che no, manco sai parlare, bestia! O magari è stato suo fratello, Mikey Donovan...

Michey Donovan:
Non è vero, perdio!

Cooozza Aneurismica:
...Bestemmiatore, ma sincero. O ancora, suo fratello Michael Donovan...

Michael Donovan:
Che Iddio mi fulmini se mai ho pensato di...

Cooozza Aneurismica:
...Certo che no, non hai cervello per pensare. O ancora, mi son chiesto, Lord Pickeinasserton, se non fosse uno squalmato bastardo senza dito opponibile...

Lord Pickeinasserton: (si alza fiero)
E senza testicolo sinistro!

Cooozza Aneurismica: (assertivo)
Il che lo renderebbe completamente estraneo ai fatti... ci potrebbe, per favore, mostrare la sua mancanza genitale, se il giudice è d'accordo?

'O Giudicie 'e Napule:
Maciert'. D'accordiamoci.

Lord Pickeinasserton:
Ma cercamente, By Jove!

(Lord Pickeinasserton mostra la mancanza genitale, Lady Pickeinasserton sviene).


Cooozza Aneurismica:
Bene, e questo esclude Lord Pickeinasserton; e vista la complessa e manifesta inferiorità mentale dei fratelli Mike, Mickey e Michael Donovan, direi che i sospettati si riducono ad un numero nullo, ma se consideriamo che...

La Giuria Unanime:
Cheeeee?

Cooozza Aneurismica:
...che il Signor Conte Dooku Tattu de' Medici Beehive al momento si trovava a passare di là e che il suo curriculum ci narra che il degenerato in questione ha commesso esattamente ventisettemila casi di efferata violenza e anche uno di ladrocinio di torta dal davanzale di Nonna Papera dove si stava raffreddando (visioniamo una diapositiva, prego), asserisco che per un buontempone del genere, sucare la Martenisia equivale a respirare!

La Giuria:
Ooooooooohh per il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe!

Cooozza Aneurismica:
...e non ho finito, signori de "La Giuria"...

(Il Signor Conte Dooku Ermanno Cavaso Cavasin Tattu de' Medici Beehive si alza in piedi, aristocratico e in tiro, vestito da Ussaro).

Tattu de' Medici Beehive:
E invece si perchè, per sbugiardarti...

Cooozza Aneurismica:
Per sbugiardarbi, buffone, cosa?

Tattu de' Medici Beehive:
...per sbugiardarti ti mostro che io, Ermanno Cavaso Cavasin Tattu de' Medici Beehive, non ho mai respirato un giorno in vita mia!

Cooozza Aneurismica:
Per la Madonna Vergine, ma mannaggia all'ilare cazzo di Carlo Marx, ma tutto questo è iperstronzo! E' una minchiata mai auscultata!

O' Giudicie 'e Napule:
Ordine, ordine e ordine e limitatevi, Pubblico Ministero delle Entrate!

Coooza Aneurismica:
Per il Sacro Alvin Rock and Roll, Alvin Superstar, Arrapante & Angolante, io chiedo venia (perdono, vuol dire, brutti ignurant').

(Intanto, mentre i due si scambiano occhiate al fulmicotone idrofilo, entra a sorpresa Enzo Maiorca seguito da Jacques Mayol, ognuno all'interno della propria camera iperbarica).

Enzo Maiorca:
Pi Nettunu, vero iè, iu stissu non ci putivu cridiri che nun ci la puteva faceva a nun respirari, eppoi ci lo dissi anchi a Giac Lu Franzuse, l'amicu miu qui, che manco lui ci cribbitti sul mumintu, ma poi l'haju vistu e... eppoi iu lu crebbi!

Jaques Mayol: (sottovoce)
Lo credetti, casomai!

Enzo Maiorca:
Sentito? Lo crebbitti anche Lu Franzuse, qui, Giac Maio, da quannu lu viditti a issu!

Cooozza Aneurismica:
E allora chi è stato, e che cazzo? Chiamate il Tenente Colombo, qui la gente da inchiodare è finita e io c'ho il Milan in Coppa stasera!

Tattu de' Medici Beehive:
Eh no, un par di palle, secondo me sei stato tu!

Coooza Aneurismica: (stizzito)
Mi dia del voi, cazzo!

Tattu de' Medici Beehive:
Ebbene, un par di palle, secondo me sei stato voi.

Coooza Aneurismica:
Ebbene, il cetriolo cade per terra ma rimbalza sempre nel culo dell'ortolano, sembra!

Lord Pickeinasserton: (raggiante, sventolando il monopalla):
Ebbene sine, I would say.

I fratelli Donovan: (all together)
La Divina Provvidenza Rulez!

(Tattu de' Medici Beehive intanto tira un sospiro di sollievo)

Coooza Aneurismica:
Oh per il carrettino del Carrettiere, ha sospirato! Ergo respira, ergo è colpevole di ben ventisettemilatre reati, due dei quali reati sono buggggie a raffica a La Giuria e a 'O Giudicie 'e Napule, e inoltre l'efferato succhiaggio della Ostrica Martenisia (e vorrei aggiungere anche con rumoretti sparsi di succhiaggio del tipo semplice vedi: SUUUUUUUUCCKKK e SLLLLUUURRRPPPP)!

Tattu de' Medici Beehive:
Fai pippa e vai al gabbio per ora, casomai ricorrerai al Tar del Lazio.

(I Famosi Gendarmi del Famoso Corpo Scelto De Andrè Con I Pennacchi E Con Le Armi scortano fuori la Cooooza Aneurismica)

Cooozza Aneurismica: (inviperito, gridando mentre viene trascinato via)
Mortacci tua, ma non finisce qui, mi tramuterò in brodo di cozze e vongole e ti avvelenerò, pistolero(?).

Tattu de' Medici Beehive:
E io sarò lì a pisciare sulle tue valve vuote, colione [sic]!

SIPARIO.